Spesso mi capita di accogliere degli ospiti che decidono di fermarsi a Siracusa solo per una notte, nulla di più sbagliato a mio avviso, perché in una città così bella in un solo giorno non si riesce a vedere granché anche se si riesce già ad apprezzare la città non appena arrivati. Siracusa non è solo il centro storico di Ortigia ed in base agli interessi del visitatore c’è tanto da scoprire, io che ci vivo sin dalla nascita mi capita di scoprire luoghi, persone e botteghe che non credevo esistessero. Se avete già organizzato il vostro itinerario di viaggio e avete poco più di 24 ore per fare un giro, vi consiglio 10 posti da non perdere e lungo l’itinerario tra un posto ed un altro potrete ammirare vicoli, palazzi e cortili di una meraviglia unica.

Il centro storico è quasi interamente costruito da pietra calcarea bianca e nelle giornate soleggiate sarete abbagliati dalla luce. Il centro è racchiuso tutto su una isoletta, è un luogo sicuro dove passeggiare a qualsiasi ora del giorno e della notte in modo da poter vedere il paesaggio urbano riflettere ogni colore.

Di seguito una lista (riduttiva) delle cose da vedere e più in giù vi descriverò nel dettaglio i 10 punti:

1.     Tempio di Apollo

2.     Mercato

3.     San Pietro Apostolo

4.     Piazza Archimede

5.     Piazza Duomo, Ipogeo, chiesa di Santa Lucia alla Bàdia

6.     Fonte Aretusa

7.     Museo Bellomo

8.     Castello Maniace

9.     Museo dei pupi

10.  Chiesa di San Filippo Apostolo

Il tempio di Apollo è il primo monumento che vi si aprirà davanti non appena oltrepassato il ponte che collega l’isola alla terraferma, questo tempio fu costruito dai colonizzatori greci di Corinto nel 6° secolo a.C. è il tempio dorico più antico di Sicilia ed ha quasi 3000 anni di storia, sono visibili solo alcune rovine poiché durante i secoli venne riutilizzato per certo come chiesa bizantina, moschea islamica, chiesa normanna e successivamente inglobato tra una caserma spagnola cinquecentesca e case di civile abitazione, fin quando venne riportato alla luce tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900.

A pochi passi dal Tempio, in via De Benedictis, potrete passeggiare all’interno del mercato diurno dove poter godere di odori, sapori e colori che caratterizzano la Sicilia, quasi ad ogni banco potrete assaggiare gratuitamente qualche prelibatezza.

Se percorrete via Dione, in antichità la via sacra dell’isola, e via Resalibera arriverete ad una piccola piazzetta (piazza del Carmine) dove risiede la chiesa più antica della città dedicata a San Pietro Apostolo, essa è una chiesa con portali normanni e dove al suo interno (l’ingresso costa solo 2€) potete ammirare affreschi e bassorilievi dell’epoca, qui Marco e Gaetano vi accompagneranno durante la visita.

Tra un vicolo e l’altro arriverete di sicuro in Piazza Archimede, qui c’è una fontana dedicata al mito di Diana, la dea della caccia, risale al 1907 e l’opera fu commissionata allo scultore Giulio Moschetti grazie all’ottimo risultato ottenuto con la creazione della Fontana di Proserpina a Catania. L’intera fontana è realizzata in cemento armato e mette in evidenza la figura di Diana con arco alla mano e cane al suo fianco, ai suoi piedi c’è la ninfa Aretusa che si allunga mentre è in atto la sua trasformazione in fonte di acqua. A lato vi è Alfeo stupefatto per ciò che sta avvenendo alla sua amata e nel secondo ordine, all’interno della vasca troviamo quattro Tritoni che cavalcano due cavalli marini e due pistrici impennati sulle onde. Sulla vasca fine vi sono alcuni mascheroni e stemmi che ricalcano uno stile classico.

Piazza Duomo è uno dei luoghi più belli d’Italia, qui sono stati girati innumerevoli film, documentari e pubblicità, la piazza è costituita da vari edifici storici, tra cui il palazzo Vermexio sede del Municipio, il Palazzo Beneventano, il palazzo dell’Arcivescovado e la Chiesa di Santa Lucia alla Bàdia che custodisce una tela del Caravaggio. Sotto i giardini del palazzo Arcivescovile vi è un piccolo cancello che dà accesso ad un grande ipogeo che dalla parte più alta dell’isola giunge fino al mare nei pressi del Foro Italico.

La Chiesa Madre incorpora quello che fu il principale tempio sacro, in stile dorico della polis di Siracusa, dedicato ad Atena (Minerva per i romani) e convertito in chiesa con l’avvento del cristianesimo. Il suo stile esterno è principalmente barocco e rococò, essa è entrata a far parte dei beni protetti dall’UNESCO in quanto patrimonio dell’umanità, mentre al suo interno vi sono parti risalenti all’epoca siceliota e parti risalenti all’epoca medievale. La chiesa ha un grande significato religioso, custodisce statue, reliquie e spoglie di santi, martiri e nobili siracusani, è gestita da un ente privato ed è visitabile pagando qualche euro.

Se percorrete la via che scende verso il mare, costellata da palazzi in stile Barocco, giungerete alla Fonte Aretusa uno specchio d’acqua dolce dove cresce spontaneamente il Papiro. Questo luogo è ricco di storia e narra la legenda di Aretusa e Alfeo, uno dei miti più incantevoli di Siracusa. Il fascino di questo luogo fonte d’acqua dolce, che giunge per via sotterranea sino all’isola per poi riversare le sue acque in mare, ha ispirato molti poeti e scrittori come: Pindaro, Ovidio, Virgilio, D’Annunzio, Mosco, John Milton, Alexander Pope; e raccontata dagli storici quali: Timeo, Diodoro Siculo, Pausania, Strabone, Cicerone.

A pochi passi dalla Fonte Aretusa vi è la sede del Museo Bellomo edificio del 13°-14° secolo di fondazione catalana. La struttura presenta due fasi costruttive distinte: quella di età sveva (identificabile nella struttura bastionata del pianterreno e nel portale gotico) e quella quattrocentesca (individuabile in tutto il piano superiore). Nel suo percorso sono esposte sculture e quadri delle diverse epoche di artisti importanti come: Antonello Gagini, Francesco Laurana, Antonello da Messina (con la famosa Annunciazione), Mario Minniti, Gaetano Zummo e Guglielmo Borremans. Nel cortile invece sono esposti gli stemmi lapidei della ormai scomparsa Porta Ligny nonché varie ceramiche e oggetti antichi.

Passeggiando tra i vicoli o sul Lungomare raggiungerete la punta estrema dell’isola dove vi è il Castello Maniace il più importante monumento del periodo svevo a Siracusa e uno tra i più noti castelli federiciani costruito tra il 1232 e il 1239. Il Castello è accessibile attraverso la porta carraia della ex-caserma Abela oggi sede della facoltà di Architettura. Attraversando il cortile si trova un ponte in muratura che presenta una porta, con colonne laterali, di epoca spagnola. Tale ponte ha sostituito l’antico ponte levatoio in legno che oltrepassava il fossato che circondava il castello all’epoca della costruzione e lo separava dalla punta meridionale dell’Isola di Ortigia; il fossato metteva in comunicazione il Porto Grande con il mare aperto e a ponte issato permetteva una migliore difesa del castello in caso di attacco.

Dirigendovi verso il rione Giudecca, ghetto ebraico in uso fino al 1492, anno in cui gli ebrei vennero espulsi dalla città, sono due le cose più belle da vedere: la Chiesa di San Filippo Apostolo ed il Museo e Teatro dei Pupi siciliani. Qui, sulla via della giudecca, oltre la chiesa di San Giovannello caratterizzata da una facciata in stile gotico, vedrete due obelischi che ‘proteggono’ la Chiesa di S.Filippo Apostolo. La Chiesa è in stile barocco molto rigoroso ma elegante allo stesso tempo. La facciata è forse incompiuta poiché mancherebbe la torre campanaria, essa presenta colonne in stile ionico con decorazioni geometriche, molto bella la pavimentazione ma la vera emozione si vive scendendo giù per una botola posta all’ingresso: qui Lucia e Marco vi accompagneranno alla scoperta di una Siracusa sotterranea incredibile: sotto la chiesa vi è una cripta tardo antica con affreschi ben conservati, più in basso vi è una quartiere ipogeico risalente alla seconda guerra mondiale e che si snoda per tutta l’isola ed ancora al di sotto di esso potrete ammirare un antico bagno ebraico dove le donne si purificavano dopo la conclusione del periodo di ‘niddah’.

Usciti dai sotterranei della chiesa è d’obbligo andare a vedere il ‘mondo dei pupi siciliani’ che grazie all’associazione Vaccaro-Mauceri ha ripreso vita una tradizione che rischiava l’estinzione. Il Museo dei pupi è il primo museo monotematico sui pupi di tutta Italia, ed oltre al museo i fratelli Mauceri hanno realizzato il “Centro studi sull’opra siracusana” ed il teatro che dal 1995 porta in scena un patrimonio Unesco unico nel mondo.

Solo lo staff di Archeo Apartments avrà il piacere di accompagnarvi e raccontarvi le meraviglie di questi luoghi che senza un narratore rischiano di essere tralasciati durante il vostro soggiorno a Siracusa.